I numeri godono di alcune interessanti proprietà che qui vogliamo provare, anche come esempio di calcoli tipici con questi coefficienti.
. Si tratta di una proprietà che discende immediatamente dalla formula del binomio di Newton. Infatti il primo membro rappresenta il coefficiente di akbn-k, ovvero il numero di volte che si deve scegliere a tra gli n fattori del prodotto; è naturale che questo stesso numero deve essere uguale al numero di volte che si deve scegliere b tra gli stessi fattori, che è il secondo membro. Si può comunque anche fare una dimostrazione diretta. Si ha infatti:
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. Basta applicare la formula del binomio di Newton con a=b=1. Questa formula ha un importante applicazione. Dato infatti un insieme E di n elementi, il primo degli addendi a secondo membro indica quanti sono i sottoinsiemi con zero elementi (1 naturalmente, l'insieme vuoto!), il secondo addendo indica quanti sono i sottoinsiemi con un elemento, ecc. 2n è dunque il numero dei sottoinsiemi di un insieme con n elementi. Si veda una dimostrazione alternativa, basata sulle disposizioni, dello stesso fatto.
. Anche qui basta applicare la formula del binomio di Newton con a=1 e b=-1.
Considerato un insieme E di n elementi, fissiamo un suo elemento, diciamolo a, e contiamo i sottoinsiemi di k elementi separando, nel conteggio, quelli che contengono a da quelli che non lo contengono. I primi sono Cn-1,k-1, in quanto basta scegliere k-1 elementi tra gli n-1 diversi da a e poi aggiungere a. I secondi sono, ovviamente Cn-1,k. Se ne deduce che . Questo risultato, noto come Formula di Stifel (Michael Stifel, 1487-1567, Arithmetica Integra), si poteva trarre anche per calcolo diretto:
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E' questa la formula che sta alla base della costruzione del triangolo di Tartaglia. Basta scrivere una generica riga del triangolo e quella che la precede:
Consideriamo ora due insiemi A e B, disgiunti e di cardinalità, rispettivamente, n ed m. Se S è la loro unione, Cn+m,k rappresenta il numero dei suoi sottoinsiemi di k elementi. Questi sottoinsiemi si costruiscono prendendo r elementi da A e i restanti k-r da B, con r = 0,1,2,3,...,k. La scelta di r elementi da A si può fare in Cn,r modi, mentre la scelta di k-r elementi da B si può fare in Cm,k-r modi; in totale la scelta anzidetta si potrà dunque fare in Cn,r·Cm,k-r modi. Per avere il numero totale di sottoinsiemi basterà sommare questi numeri per tutti i valori di r. Si ottiene la seguente formula, detta Formula di convoluzione di Vandermonde (Alexandre Theophile Vandermonde, 1735-1796):
, k ≤ min(n,m).
Una applicazione importante di questa formula si ottiene ponendo n=m=k e tenendo conto che :
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Per ragioni di opportunità, in molte circostanze, è utile estendere la definizione di anche al caso che n sia un numero reale qualunque. Precisamente si pone: . Si noti che, se n è un naturale minore di k, si ha , e inoltre che .