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Asintoti e tangenza all'infinito

L'asintoto, verticale, orizzontale od obliquo, è spesso considerato come la "tangente all'infinito" al grafico di una funzione. Vogliamo far vedere su alcuni esempi come questa affermazione non abbia alcuna giustificazione, per lo meno con la definizione di asintoto che abbiamo dato noi.

Il problema che ci poniamo é il seguente: se la funzione si avvicina all'asintoto, che ne é della tangente alla funzione? E' da ritenere che essa tenda a coincidere con l'asintoto?

Analizziamo per esempio il caso dell'asintoto obliquo. Per la sua ricerca occorre calcolare il limite di img, dopo aver verificato che la funzione tende all'infinito. Supponiamo che la funzione sia derivabile. Poiché questo limite si presenta nella forma indeterminata img si può applicare la regola di l’Hôpital: dato che il limite del denominatore vale 1, ci resta da calcolare il limite di f'(x). Possiamo dunque concludere che se il limite di f’(x) esiste finito e diverso da zero, allora esso coincide con il coefficiente angolare dell'eventuale asintoto (occorrerà ancora calcolare il limite di f(x)–mx, per vedere se l’asintoto c’è oppure no); se però il limite della derivata prima non esiste non possiamo affermare che l'asintoto non c’è, in quanto il limite di img potrebbe ugualmente esistere. Se l'asintoto c’è, nonostante la derivata prima non abbia limite, allora sicuramente la tangente alla funzione non tende a coincidere con l'asintoto. Una considerazione simile vale anche per gli asintoti verticali.

In quel che segue faremo esempi relativi ad asintoti verticali ed orizzontali. Si osservi però che da essi si possono ottenere immediatamente esempi relativi ad asintoti obliqui. Se infatti una funzione f(x) ha per asintoto orizzontale, a +∞, la retta y=k, allora la funzione g(x)=f(x)-k+mx+q ha per asintoto obliquo la retta y=mx+q. La dimostrazione è un semplice esercizio e il risultato è intuitivamente ovvio.

Esempio 1

Si consideri la funzione img. Si vede subito che y=0 è un asintoto orizzontale. Essendo img, se ne deduce che f'(x) non ha limite, e quindi la tangente al grafico della funzione non tende ad un'inclinazione determinata quando x si allontana all'infinito. Si osservi che questa funzione oscilla tra img e img, tagliando infinite volte l'asintoto.

grafico di sin(x^2)/x

Non si creda però che quando una funzione è oscillante e "passa continuamente da sopra a sotto l'asintoto", allora la sua tangente non tende ad una posizione determinata. Si consideri a questo proposito la funzione img. La retta y=0 è ancora un asintoto orizzontale, ma ora anche f'(x) tende a zero, come mostra un calcolo immediato, cioè la funzione e l'asintoto tendono ad essere tangenti all'infinito.

grafico di sinx/x

É interessante esaminare il motivo di questo diverso comportamento, per funzioni che compiono infinite oscillazioni, apparentemente dello stesso tipo, in un intorno di +∞. Cercheremo di dare una spiegazione intuitiva, anche se poco "rigorosa". Si noti che la funzione sinx oscilla tra -1 ed 1, e lo spazio richiesto per una oscillazione completa è costantemente uguale a 2π. Anche la funzione sin(x2) oscilla tra -1 ed 1, ma ora lo spazio richiesto per un'oscillazione completa diventa sempre più piccolo, man mano che x cresce. Moltiplicare una funzione come questa per imgsignifica "schiacciare le oscillazioni". É ovvio che se le oscillazioni avvengono in uno spazio grande, questo "schiacciamento" avrà effetto anche sulla tangente, mentre se le oscillazioni avvengono in uno spazio piccolo, anzi via via più piccolo man mano che x cresce, l'influenza sulla tangente sarà molto meno importante.

Esempio 2

Si consideri la funzione img, con x>0, il cui grafico, compreso tra le curve img e img, è rappresentato qui sotto.

grafico di (1/x)((sin(1/x)+2)

Un calcolo immediato, o la semplice osservazione che il grafico è compreso tra le due curve  img e img, prova che x=0 è asintoto verticale per la curva. Si ha poi img. Se calcoliamo questa derivata nei punti img, punti che si avvicinano a zero al crescere di k, si ottiene f'(x)=-(2kπ)2(2kπ+2). Su questi punti la derivata tende dunque a -∞. Se ripetiamo il calcolo sui punti img, troviamo che la derivata tende, invece, a +∞. Considerata la continuità della derivata stessa se ne deduce che essa si annulla in infiniti punti, in ogni intorno destro dello zero. Questo basta per affermare che la derivata non può avere un limite quando x tende a zero, e cioè che la funzione non tende a diventare tangente al suo asintoto.

Esempio 3

Si consideri ora la funzione img. E' immediato che img, cioè che il grafico della funzione è esterno a quello di img e di img. Inoltre il limite, per img, vale ∞, (non +∞, né -∞), cioè la funzione ha l'asse delle ordinate come asintoto verticale. La funzione ha, inoltre, infiniti asintoti verticali, di equazione img, in ogni intorno destro dell'origine. E' evidente che per una funzione come questa non ha alcun senso pensare all'asse delle ordinate, che è asintoto verticale, come "tangente all'infinito".

grafico di 1/(xsin(1/x))

Esempio 4

Si consideri la funzione img. E' immediato che la funzione è compresa tra le due curve  img e img, e che y=0 è un asintoto orizzontale. Questa funzione però, a differenza di quelle dell'esempio 1, sta sempre sopra l'asintoto. Anche qui però un facile calcolo mostra che la derivata prima non ha limite, cioè che la tangente non assume una posizione determinata, quando x cresce all'infinito.

grafico di (2+sin(x^2))/x

Questi esempi provano come il concetto di asintoto che abbiamo introdotto non abbia, in generale, nulla a che fare con quello di inclinazione limite per la tangente.

Considerata la natura degli esempi proposti si potrebbe pensare che tali "anomalie" siano proprie delle funzioni oscillanti. In realtà si possono portare anche esempi di funzioni monotòne con le stesse caratteristiche.

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pagina pubblicata il 01/12/2000 - ultimo aggiornamento il 01/09/2003