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L'algebra dei limiti

Il problema che vogliamo affrontare è il seguente: se due funzioni, f e g, hanno limite, per x tendente a c, che ne è del limite della somma delle due funzioni, del prodotto, del quoziente?

Si tratta di una questione molto importante per quanto riguarda il calcolo dei limiti. Ci interessa anche segnalare che questo problema viene sempre affrontato quando si introduce una nuova operazione o funzione sui reali o sulle funzioni reali di variabile reale, come si può vedere su alcuni esempi riportati nella tabella che segue.

img    Il reciproco di una somma non è la somma dei reciproci.
img    La radice di una somma non è la somma delle radici
img    Il modulo di una somma è minore od uguale alla somma dei moduli
img    Il seno di una somma non è la somma dei seni
img    Il logaritmo di una somma non è la somma dei logaritmi

La questione si può formulare in termini di invertibilità nell'ordine di esecuzioni delle operazioni: dati due numeri a e b non è consentito scambiare l'ordine, per esempio, tra le operazioni di somma e di passaggio al reciproco, ovvero non si ottiene lo stesso risultato se prima si esegue la somma e poi si passa al reciproco oppure se prima si fa il reciproco e poi si esegue la somma.

Nel caso del limite la risposta al problema posto è relativamente semplice nel caso le due funzioni abbiano limite finito, come si può facilmente dimostrare, più complessa nel caso almeno uno dei due sia infinito.

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Il limite del modulo di una funzione

Prima di affrontare il problema del limite di una somma, prodotto o quoziente, premettiamo la seguente osservazione:

Se, per una funzione f, si ha img, si ha anche img.

La dimostrazione è una conseguenza immediata della disuguaglianza: img. Se dunque img, a maggior ragione img

Questa importante proprietà del limite del modulo di una funzione non si può invertire. Un esempio è dato dalla funzione img, che non ha limite per nessun x, mentre il suo valore assoluto vale sempre 1 e dunque ha chiaramente limite 1 per ogni x.

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Il caso dei limiti entrambi finiti e con denominatore che non tende a zero

Siano f e g due funzioni aventi c come punto di accumulazione del dominio. Si supponga inoltre che le due funzioni abbiano, per x tendente a c, limiti finiti l ed m. Allora:

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Il  caso in cui almeno uno dei due limiti è infinito o il denominatore tende a zero

Siano f e g due funzioni aventi c come punto di accumulazione del dominio. Si supponga inoltre che le due funzioni abbiano, per x tendente a c, limiti l ed m, di cui almeno uno non finito. Per trattare questo caso è opportuno estendere, almeno parzialmente, la struttura algebrica presente su R alla retta reale estesa (con uno o due punti). Si possono dare le seguenti definizioni:

!!Nelle definizioni seguenti a è un numero reale qualunque, mentre A è un numero reale non nullo!!

Ciascuna delle definizioni date costituisce l'enunciato di un teorema sull'algebra dei limiti. Per esempio a ± (+∞) = ±∞ è la scrittura abbreviata del seguente teorema:

Siano f e g due funzioni aventi c come punto di accumulazione del dominio. Si supponga inoltre che le due funzioni abbiano, per x tendente a c, limiti a e +∞, allora la somma (differenza) delle due funzioni ha limite +∞ (-∞).

La dimostrazione di questi teoremi è molto semplice e può essere fatta con la stessa tecnica usata per le dimostrazioni nel caso dei limiti finiti.

Per quanto riguarda il segno di zero, intendiamo che se il limite di una funzione in un punto c vale zero e la funzione è positiva (negativa) in un intorno di c, allora lo zero è positivo (negativo), altrimenti non ha segno.

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Forme indeterminate

Si osservi che non sono state definite le seguenti operazioni:

Questo significa che, nei casi indicati, non è possibile stabilire regole generali per prevedere quale sarà il limite di una somma, prodotto o quoziente di due funzioni. Si considerino le funzioni: img. Per x tendente a zero le prime due hanno limite zero, le ultime due hanno invece limite infinito. Considerando il prodotto di due di esse si ha: img, nonostante in tutti e tre i casi si tratti del prodotto di uno "zero" per un "infinito".

Con un linguaggio abbastanza improprio le quattro situazioni indicate sono definite forme indeterminate. Questo non significa che i limiti sono indeterminati o non calcolabili, ma solo che non esistono teoremi "algebrici" che possano risolvere immediatamente la situazione: occorre considerare separatamente ciascun caso, e non esistono tecniche standard da applicare. Sarebbe più appropriata una espressione del tipo forme difficili, in quanto ogni limite costituisce un caso a sé.

Considerando le funzioni del tipo f(x)g(x), si possono incontrare altre situazioni di questo tipo. Tenendo infatti conto dell'uguaglianza: img, si trova, con scrittura largamente informale:

Si noti come, invece, img.

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pagina pubblicata il 07/12/2002 - ultimo aggiornamento il 01/09/2003