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Presentazioni di diapositive

Suggerimenti per la realizzazione con sistemi free e basati su standard riconosciuti

I sistemi più diffusi per la realizzazione di presentazioni di diapositive per conferenze sono, notoriamente, Microsoft Power Point e OpenOffice.org Impress, il secondo dei quali fa parte della suite OpenOffice, un bundle di programmi per ufficio basato sul concetto di Open Software, e quindi gratuito. Si tratta di due sistemi molto efficienti e in grado di produrre risultati di indubbia qualità. Vista la linea di condotta di questo sito, è chiaro che la nostra preferenza, tra i due, va a Impress, anche in considerazione del fatto che i risultati ottenuti sono sostanzialmente confrontabili.

Con programmi come questi si è naturalmente invogliati a creare molti "effetti speciali", anzi addirittura spesso una overdose di effetti speciali, che quasi sempre rendono pesante la visione e la fruizione delle presentazioni stesse, in particolare se esse sono distribuite dopo le conferenze come materiale di consultazione per il pubblico.

Un problema non secondario con questo tipo di programmi è la pesantezza dei file prodotti e la difficoltà di visualizzazione per utenti che non abbiano installato i due programmi, anche se in parte quest'ultima difficoltà può essere superata salvando in opportuni formati (pagine web o pdf). Inoltre la gestione dei collegamenti ipertesuali, in particolare se esterni alla presentazione, è spesso molto complessa.

Per quanto ci riguarda, comunque, il problema più grosso è legato alla difficoltà di trattare in maniera efficiente gli "oggetti matematici" (formule, teoremi, ecc.) che normalmente servono in una lezione scientifica.

Per questo (e numerosi altri) motivi abbiamo da tempo effettuato scelte diverse per le nostre presentazioni. I due sistemi che usiamo sono basati su LaTeX e su XHTML.

Presentazioni con LaTeX

LaTeX prevede, fin dalle classi standard, uno schema per la produzione di diapositive atte alla visualizzazione mediante lavagne luminose o schermo. Lo schema originale era molto limitato e consentiva solo poche opzioni. Oggi sono molto numerosi i pacchetti che consentono invece di soddisfare praticamente tutti i gusti.

Come nota efficacemente Claudio Beccari nella sua Introduzione all'arte della composizione tipografica con LaTeX (reperibile su http://guit.sssup.it/download/#manual) «Se il contenuto delle schermate da proiettare è prevalentemente o completamente testuale, al massimo include delle figure, vanno benissimo i programmi liberi oppure commerciali, i quali spesso producono proiezioni molto accattivanti, ricche di effetti speciali e piene di parti colorate; ...Tuttavia preparare delle belle presentazioni è un’arte; se poi la presentazione deve contenere dello scritto tecnico (formule matematiche, schemi filologici, o altre cose non facenti parte della prosa ‘normale’) allora è opportuno usare LATEX, il che comporta la necessità di saper usare LATEX al meglio delle sue potenzialità; bisogna conoscere l’arte di comporre con LATEX oltre che l’arte di predisporre delle schermate efficaci per il trasferimento sintetico dell’informazione dall’oratore all’ascoltatore».

Tra i pacchetti più noti citiamo solo beamer e powerdot, che sono quelli che usiamo normalmente. Tra l'altro il manuale di beamer può essere considerato, nella sua prima parte, un vero e proprio manuale di stile sulle presentazioni, di cui consigliamo una attenta lettura. Tutte le informazioni si possono trovare, al solito, su http://www.ctan.org/. Un semplicissimo esempio di presentazione con powerdot si può vedere anche su questo sito, in relazione ad una lezione sui Principi della dinamica.

Pacchetti e tecniche più sofisticate consentono anche efficaci animazioni. Solo per mostrare quali effetti si possano ottenere, proponiamo le prime due slide (file pdf) di una presentazione sulla Matematica di base (occorre almeno Acrobat 7 per visualizzarla).

Presentazioni in XHTML

Tuttavia il metodo che riteniamo più efficiente per realizzare presentazioni gradevoli, professionali, facilmente condivisibili sulla rete, leggere, affidabili e che necessitano solo di un browser per essere viste è quello di usare il normale codice html con cui sono prodotte tutte le pagine web.

Fino a qualche tempo fa il metodo era riservato solo a pochi esperti, in quanto la costruzione di un codice efficiente richiedeva una conoscenza di html non elementare. Oggi sono disponibili alcuni template già pronti (e utilizzabili gratuitamente) che permettono anche ai meno esperti di ottenere risultati eccezionali. In relazione al problema del "peso" delle presentazioni, tenete conto che una serie di circa 50 slide con una di questi sistemi può essere più leggera di una sola pagina PowerPoint. Certo non si tratta di presentazioni ottenibili a colpi di click del mouse, ma la fatica di imparare il sistema è, secondo noi, ben ripagata.

I due sistemi che conosciamo meglio (e che ci paiono più efficienti) sono:

I due sistemi sono sostanzialmente equivalenti, con solo alcune limitate differenze. S5 si integra perfettamente anche con lo script di Peter Jipsen per l'inserimento di codice MathML nelle pagine web. Qualche difficoltà in più per l'integrazione tra Slidy e lo script di Peter Jipse.  Si tratta di due strumenti in grado di creare presentazioni leggibili su qualunque sistema operativo con il solo aiuto di un browser Web, pubblicabili online, disponibili in un formato adatto alla stampa e personalizzabili con temi gradevoli. Naturalmente non sono, volutamente, in grado di produrre tutte quelle fastidiose animazioni di cui abbiamo parlato in relazione ad altri software, ma consentono le animazioni essenziali.

Se poi teniamo conto che si tratta in realtà di pagine web, sono possibili tutte le realizzazioni dinamiche tipiche delle pagine html: applet java, animazioni flash, immagini dinamiche di vario tipo, ecc. Tutto questo è praticamente impossibile da realizzare con ogni altro tipo di software per presentazioni.

Oggi occorre un minimo di conoscenza di html per creare le presentazioni, ma vista la continua evoluzione, non è escluso che in poco la comunità del web riesca a produrre un'interfaccia quasi del tipo wysiwyg sia per S5 che per Slidy.

La nostra idea è che il futuro delle presentazioni sia costituito da prodotti di questo tipo, che diventeranno via via più sofisticati e in grado di soddisfare anche le richieste dei palati più esigenti.

pagina pubblicata il 01/12/2008 - ultimo aggiornamento il 01/'01/2008