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Ricette e consigli per produrre squisite grappe aromatiche

di Luciano Battaia

L'interesse nel produrre grappe aromatiche nasce con le gite in montagna nel periodo dell'università, ma già mia madre soleva produrre uno squisito liquore a base di grappa aromatizzata con le pigne di Pinus mugo: si trattava praticamente dell'unico digestivo ammesso nella nostra famiglia. 

Ci sono parecchi opuscoli in commercio che trattano, in maniera piacevole, l'argomento della aromatizzazione delle grappe. Cito solo quello che mi piace di più, anche se non so se sia ancora facile reperirlo: La mia grappa, di Marco Simonetti, Luigi Reverdito Editore. Questo libro, oltre a presentare le ricette, contiene anche parecchi aneddoti e curiosità interessanti relative a questo amato liquore. 

Oggi il lavoro e l'impegno di seguire i figli non danno tregua e la passione nel produrre questi intrugli è quasi completamente tramontata, ma negli anni d'oro ero riuscito a collezionare (si fa per dire!) più di cinquanta qualità diverse di grappe aromatizzate.

Ricordo ancora tanti anni fa un articolo di giornale sulla cronaca locale: un aereo militare precipita, per un'improvvisa avaria, nel cortile di un'abitazione contadina non distante da casa mia. La padrona di casa, per soccorrere il malcapitato pilota che era riuscito a cavarsela non si sa come, gli offre, in attesa dei soccorsi, l'unica medicina che ha in casa: un buon bicchiere di grappa...!

Le regole basilari per produrre una buona grappa aromatica sono poche: utilizzare esclusivamente ottima grappa di vinaccia e assolutamente non alcool; utilizzare un po' di zucchero (a seconda dei gusti, ma non più di uno-due cucchiai per litro) per amalgamare i sapori; usare erbe o frutta assolutamente non trattate e, per quanto possibile, selvatiche e magari cresciute tra gli stenti; infine (tranne qualche raro caso) esporre i vasi, ermeticamente sigillati, contenenti la grappa, le erbe, lo zucchero, al sole per un certo tempo (qualche giorno) e poi, secondo me, filtrare e togliere i residui delle erbe o frutti, per evitare sapori troppo forti che tolgono il gusto di grappa e producono invece una bevanda liquorosa. Lasciare riposare per lungo tempo (anche qualche anno se sapete resistere alla tentazione). 

Di seguito l'elenco di qualche erba o frutto che si può utilizzare per squisiti intrugli (senza alcuna pretesa di completezza, potete provare con tutto quello che vi piace o vi ispira, avendo prima controllato la non tossicità, in quanto l'alcool è un ottimo solvente per molti veleni contenuti nelle piante):

Se non avete premura e mi mandate una mail posso darvi anche qualche dettaglio maggiore. Buona sperimentazione e buona degustazione: un buon bevitore di grappa, la degusta solo, non si ubriaca mai!

pagina pubblicata il 15/03/2002 - ultimo aggiornamento il 01/09/2003