Il logo di batmath
www.batmath.it

La divisione "a danda"

Il procedimento di divisione ancora oggi usato risale agli inizi del '400 e fu chiamato a "danda". É possibile che tale denominazione derivi dal fatto che, nell'eseguire l'operazione, ogni volta che abbiamo ottenuto una cifra al quoziente dobbiamo aumentare il resto abbassando una cifra, il che corrisponde al fatto che ogni volta il dividendo "deve dare" una cifra.

Ma ci sono anche altre ipotesi sull'origine del nome: alcuni la fanno derivare dalla stessa forma che assume l'operazione, e che ricorda quella di una "striscia" (danda) simile a quella che i seminaristi usavano portare al fianco, o che venivano usate per sostenere i bambini che imparavano a camminare.

In ogni caso è opportuno ricordare che, in quel periodo, non era questo l'unico metodo adottato per eseguire la divisione. Un altro metodo in voga era quello detto "a galera".

Sono in uso due modi per eseguire la divisione con la tecnica a danda: quello a "danda lunga" e quello a "danda corta". Nel primo caso le sottrazioni che il metodo richiede sono eseguite per iscritto, nel secondo sono eseguite mentalmente:

img

É chiaro che il secondo metodo è più veloce del primo, ma spesso è fonte di errori anche madornali, per cui è da evitare, tranne in casi semplicissimi.

C'è anche un altro motivo per cui la divisione a danda lunga è preferibile: quando si dovrà, studiando algebra elementare, eseguire la divisione tra polinomi, il metodo rimane sostanzialmente identico, ma la "danda corta" non è, tecnicamente, applicabile se non per gli espertissimi: ma vale veramente la pena essere esperti in questo tipo di calcoli che oggi vengono comodamente eseguiti da simpatiche calcolatrici tascabili di poco costo, lasciando al nostro cervello il tempo per pensare o per studiare altre cose di matematica molto più interessanti?

pagina pubblicata il 01/04/2001 - ultimo aggiornamento il 01/09/2003